AlessandraFalchiSono Alessandra, ho 31 anni, e mi sono laureata in Ingegneria Biomedica all’Università di Pisa. Attualmente ricopro il ruolo di Validation and Verification Manager all’interno dell’azienda biomedicale Qura Srl di Mirandola. È un’azienda molto giovane, costituita nel 2015 a Mirandola, con lo scopo di sviluppare dispositivi e tecnologie innovative nell’ambito della circolazione extracorporea (CEC) e del supporto cardiocircolatorio (ECMO).
La mia attività è focalizzata sul programmare e gestire le validazioni dei processi produttivi che si svolgono sia internamente che esternamente all’azienda collaborando attivamente con i dipartimenti di Industrial Equipment e R&D Laboratory. Mi occupo inoltre, insieme al dipartimento di controllo della qualità, della root cause analysis e dell’implementazione di azioni correttive in caso di non conformità rilevate durante i processi produttivi.
Nel 2015 avevo intrapreso uno stage formativo presso l’azienda biomedicale Elcam Medical Italy di Carpi durante il quale sono stata assunta come R&D and MTO Engineer. Dopo il conseguimento del titolo di Laurea in Ingegneria Biomedica Magistrale presso l’università di Pisa, ho proseguito la mia esperienza lavorativa nella stessa azienda come Ingegnere di Processo per i successivi due anni.

Ho scelto di studiare Ingegneria Biomedica, sia durante il percorso di Laurea Triennale che Magistrale, in quanto affascinata dal carattere interdisciplinare che tale percorso di studio offre, volto principalmente alla ricerca di un miglioramento della vita e delle condizioni di salute delle persone. Quella Biomedica per me ha sempre rappresentato la più “umana” tra le varie facoltà di Ingegneria, e questo aspetto di contatto stretto tra studi tecnologici, legati a materie come meccanica, informatica ed elettronica e il corpo umano ha sempre costituito l’input principale per affrontare gli anni di studio.

I primi anni di Ingegneria non sono stati semplici: provenendo da un Liceo Classico ho fatto inizialmente un po' di fatica ad acquisire dimestichezza con numeri e formule. Ma lo sforzo iniziale è stato superato grazie alla costanza e dedizione nello studio delle materie di base tipiche dell’ingegneria affrontato nei primi anni , che mi ha permesso di affrontare la successiva applicazione delle metodologie ingegneristiche  per lo sviluppo di soluzioni alle problematiche mediche e biologiche relative alle scienze della vita. 

Ho conseguito il titolo di Laurea di Primo Livello In Ingegneria Biomedica presso L’Università di Pisa nel 2012, e quello di Laurea Magistrale con Curriculum Industriale nel 2016. La Tesi di Laurea Magistrale è stata svolta a seguito di un tirocinio in azienda, durante il quale si sono rivelati fondamentali gli insegnamenti appresi duranti gli anni di studio; in particolare, la capacità di utilizzare l’approccio statistico come fondamento delle attività di validazione, la conoscenza di bioingegneria delle radiazioni per poter utilizzare la tomografia computerizzata nello studio e verifica di nuovi prodotti. Di fondamentale importanza la preparazione fornita dalle lezioni di scienze dei materiali e biomateriali, per essere in grado sia di progettare che di industrializzare nuovi dispositivi medici all’avanguardia nel loro campo di applicazione e sicuri per il paziente.
Grazie al percorso intrapreso nelle due realtà lavorative che ho avuto l’opportunità di conoscere, ho compreso come il V&V team ricopra un ruolo fondamentale in azienda. Ha infatti il compito di analizzare i rischi legati ai processi di realizzazione di ciascun dispositivo, studiare e applicare protocolli di test, implementare i piani di validazione utilizzando strumenti di statistica avanzata. È fondamentale perciò che l’ingegnere biomedico sia parte integrante del team, perché in grado di mettere a disposizione il proprio background di conoscenze dal campo della bioingegneria, alla robotica e automazione fino allo sviluppo di software.
In particolare, per svolgere le attività che oggi mi sono richieste, si sono rivelate indispensabili molte delle conoscenze apprese durante il corso di Laurea in Ingegneria Biomedica, tra le principali quelle acquisite durante i corsi di Bioingegneria Chimica, Biochimica e Fisiologia che permettono di comprendere, studiare e dimensionare correttamente le connessioni tra i dispositivi medici che stiamo sviluppando e il paziente.
Lo studio della modellizzazione biofisica consente ad esempio di capire come schematizzare i complessi processi fisiologici e i circuiti che collegano le macchine e il paziente; materie come Elettronica, Robotica medica, Meccanica, Micro e Nano Sistemi, sono utili per poter progettare e validare le attrezzature, per realizzare prototipi sfruttando tecniche di stampa 3D e stereolitografia. Grazie agli studi di Fluidodinamica, Ingegneria Biomolecolare e Cellulare è quindi stato possibile comprendere le regole per progettare ogni singolo dispositivo medico, che, grazie al suo elevato tasso di innovazione sarà in grado di superare i limiti delle attuali tecnologie in commercio, rispettando le normali condizioni fisiologiche e generando un beneficio rilevante per la salute dei pazienti.
 

Per me ha sempre rappresentato la più “umana” tra le varie facoltà di Ingegneria, e questo aspetto di contatto stretto tra studi tecnologici, legati a materie come meccanica, informatica ed elettronica e il corpo umano ha sempre costituito l’input principale per affrontare gli anni di studio

16/06/2020 - 11:40