GiorgioLeviDellaVidaMi chiamo Giorgio Levi Della Vida e sono Responsabile ambiente e Manager del Continuous improvement presso il sito di Roma della multinazionale tedesca BASF. Mi sono laureato in ingegneria Chimica all’università La Sapienza, dove ho conseguito sia la triennale sia la specialistica, al termine degli studi sono stato inizialmente assunto da Novartis V&D, dove ho la vorato circa un anno, e successivamente da BASF, dove lavoro dal 2011 e dove ho avuto l'opportunità di ricoprire diversi ruoli e crescere professionalmente.

Ho scelto ingegneria Chimica un po' per caso. Avevo scoperto al liceo di avere una passione esagerata per la chimica ma volevo scegliere una facoltà che mi garantisse di trovare lavoro appena terminati gli studi.
Facendo alcune ricerche ho scoperto che i laureati in ingegneria chimica mediamente trovavano lavoro ancor prima di laurearsi, o poche settimane dopo. Così mi sono deciso e ho iniziato quest'avventura.

È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Pur non sapendo esattamente a cosa andassi incontro iscrivendomi a ingegneria chimica, mi sono appassionato fin da subito alle materie, in particolare quelle che per la maggior parte delle persone risultavano impossibili. Dopo un inizio decisamente in salita (venendo dal liceo classico) ad un certo punto mi sono reso conto di padroneggiare la materia, ma non solo, di padroneggiare l'università. Una delle cose più importanti all'università, come del resto anche nel lavoro, è il network: conoscere studenti più grandi, studenti di altre facoltà, studenti fuori corso, mi ha dato la possibilità di imparare molto più di quanto si faccia in aula, oltre a numerose dritte per superare agevolmente gli esami, come ad esempio dove trovare il materiale di studio più adatto, quali argomenti interessavano maggiormente al prof., ecc ecc.

Già prima di laurearmi sono stato contattato da diverse aziende che cercavano ingegneri chimici. Ho fatto numerosi colloqui e ho inviato anche il mio cv ad alcune aziende che mi interessavano particolarmente. Non mi piaceva l'idea di fare l'ingegnere progettista, ma ho puntato ad un tipo di percorso più generale. Avevo superato numerosi colloqui ma ho deciso di accettare la proposta di Novartis, a Siena, perché ero incuriosito dal mondo della produzione dei vaccini, nonostante fosse molto diverso da tutto ciò che avevo studiato. È stata un' esperienza molto formativa che mi ha dato le basi di qualità e una competenza analitica che difficilmente si impara se non con corsi specifici. Ho lasciato Novartis per unirmi a BASF, multinazionale tedesca numero 1 al mondo per la chimica. Sono entrato come project engineer, ma dopo circa 8 mesi mi è stato proposto di prendere la responsabilità di un reparto in produzione: trattamento effluenti e gestione dei servizi di stabilimento. Avevo 8 collaboratori che lavoravano su turni; La gestione del personale è forse la cosa più difficile nell'ambiente lavorativo, ma anche la più interessante. Ovviamente le competenze imparate all'università mi sono state molto utili dal punto di vista tecnico, ma le ho dovute integrare con l'esperienza degli operatori più esperti di me.
Non sapevano la teoria degli impianti chimici, ma dopo anni di lavoro sapevano gestire ogni genere di situazione. Nel mondo reale tutte le assunzioni che facciamo all'università spariscono, e bisogna osservare cosa succede.
Dopo 3 anni circa ho manifestato l'esigenza di sviluppare ulteriormente la mia competenza in ambito gestionale, così ho fatto alcuni colloqui internamente e sono stato selezionato per ricoprire due ruoli: il ruolo di Asset Manager e il ruolo di Operational Excellence Manager, due ruoli tipicamente gestionali, in cui ho imparato a sviluppare strategie per poter portare l'azienda a raggiungere gli obiettivi.
Da un anno circa ho deciso di cogliere un' ulteriore sfida, accettando la responsabilità di Environment Manager, un ruolo molto delicato e meno ingegneristico forse, ma molto interessante. Il mio compito è quello di assicurare la compliance legale dal punto di vista ambientale dell'azienda e garantire tutti i processi del sistema di gestione ambientale ( ISO 14001), tema sempre più importante e delicato ai giorni nostri. Ho mantenuto comunque la responsabilità dell'Operational Excellence.

Guardando indietro, posso dire di aver maturato una solida esperienza manageriale, avendo avuto la possibilità di lavorare in ambiti completamente diversi. Pur avendo lavorato negli ultimi anni nella medesima azienda, ho avuto l'opportunità di condividere la mia esperienza a livello nazionale e internazionale.
Ogni posizione che ho ricoperto mi è servita per arrivare dove sono oggi.
Ho un profilo definito "Generalista", che è il profilo tipico di chi ha un ruolo gestionale: non sei il massimo esperto nel settore ma hai la capacità di avere una visione d' insieme molto dettagliata perché sei in grado di comprendere ogni singolo processo e prendere decisioni importanti in poco tempo.
Non avevo idea che questo sarebbe stato il mio percorso quando mi sono iscritto all'università, sono sempre stato fedele a quelle che erano le mie passioni e ho sempre ricoperto ruoli che mi hanno arricchito molto o che destavano comunque molto interesse in me.
Se fai ciò che ami, non sarà mai un lavoro!

Volevo scegliere una facoltà che mi garantisse di trovare lavoro ma non avevo idea che questo sarebbe stato il mio percorso quando mi sono iscritto all’università, sono sempre stato fedele a quelle che erano le mie passioni. Dopo un inizio decisamente in salita (venendo dal liceo classico) mi sono reso conto di padroneggiare la materia. Adesso ho un profilo definito “Generalista”. Se fai ciò che ami, non sarà mai un lavoro!

05/05/2021 - 15:23