SilvioDeNicolaMi chiamo Silvio De Nicola, mi sono laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni (v.o.) presso l’Universtà degli Studi di Napoli “Federico II”. 

Per la scelta della facoltà, ero indeciso tra Filosofia e Ingegneria. Ho pensato però che si può essere “filosofi” anche senza la laurea in Filosofia, ma non si può essere “ingegneri” senza la laurea in Ingegneria. Da qui, la mia scelta della facoltà.

Come tutte le esperienze della vita, anche l’università ha presentato momenti di difficoltà e di gratificazione. Tra i primi, ricordo sicuramente l’impressione di essere solamente un “numero di matricola” (all’inizio, quando i corsi erano affollatissimi) e lo spaesamento nel passaggio dal biennio al triennio (quando i corsi diventavano più numerosi e più complessi). Tra i secondi, le soddisfazioni dei voti alti anche in esami complicati, o anche il semplice riconoscimento da parte dei compagni di corso. 

Subito dopo la Laurea, ho iniziato a lavorare nel settore della consulenza alle aziende, passando via via in società sempre più grandi. Ho poi realizzato che, per crescere ulteriormente nella mia professione, dovevo ricominciare a studiare. Ho così deciso di conseguire un dottorato di ricerca. Terminata questa esperienza, ho iniziato a lavorare presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), dove ancora oggi lavoro.

Nel corso della mia professione, ho scoperto che le competenze “trasversali” sono forse più importanti di quelle “verticali”. Credo che ciò sia dovuto alla natura mutevole delle problematiche che un ingegnere si trova ad affrontare. Le competenze acquisite (soprattutto quelle relative all’elaborazione dei segnali e alla telematica) mi sono state estremamente utili, ma spesso in campi diversi da quelli in cui venivano studiati all’Università. 

Ero indeciso tra Filosofia e Ingegneria. Ho pensato però che si può essere “filosofi” anche senza la laurea in Filosofia, ma non si può essere “ingegneri” senza la laurea in Ingegneria

29/05/2020 - 11:40